venerdì 27 luglio 2012

PURE in difficoltà economica, rallenta lo sviluppo del motore


Il nuovo costruttore di motori, denominato “PURE”, costituito nel 2011 da Craig Pollock è stato costretto a rallentare temporaneamente lo sviluppo del suo propulsore V6 turbo da 1.6 di cilindrata per  la stagione 2014 a causa di qualche problema economico.

Intervistato dal settimanale “Autosport” nella sede della “Pure” a Colonia, Graig Pollock ha dichiarato: “La situazione è di per se molto semplice.  Il nostro principale investitore è americano e così le autorità dell’Unione Europea hanno chiesto delle determinate garanzie che stanno tardando ad arrivare a causa di un differente regime fiscale. Mi aspetto che la prossima tranche del finanziamento arrivi a breve così da non perdere troppo tempo rispetto ai nostri concorrenti.”

“Abbiamo già costruito tutte le componenti per assemblare in catena di montaggio i nuovi propulsori e il primo prototipo ha girato al banco nella prima settimana di luglio con buoni risultati. Sarebbe davvero un peccato perdere questo slancio per dei problemi burocratici.”

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Ungheria. La cronaca delle seconde prove libere


Come ampiamente anticipato dalle previsioni meteo, la pioggia è puntalmente arrivata sopra Budapest quando erano passati solamente 25 minuti dall’inizio del secondo turno di prove libere.

Davanti a tutti si è imposto ancora Lewis Hamilton con la McLaren MP4/27 Mercedes che ha ottenuto il tempo di 1'21"995 davanti a un brillante Kimi Raikkonen con la Lotus E20 Renault staccato di 2 decimi e a un sorprendente Bruno Senna con la Williams Fw34 Renault a 260 millesimi.  Subito dopo il nipote dell’indimenticabile Ayrton, troviamo le due Ferrari F2012, con con Felipe Massa davanti a Fernando Alonso. 

Le ultime cinque posizioni per concludere la top ten sono occupate da Button, Di Resta, Vettel, Grosjean e Schumacher. Proprio il tedesco ha sbattuto violentemente mentre provava la sua W03 sull’asfalto inondato d’acqua e con gomme intermedie.

Da segnalare anche un incidente per Romain Grosjean. Il francese è riuscito a rientrare ai box con il musetto rovinato.

Per domani si prevede il cielo sgombro da nuvole e temperature molto elevate.

Ungheria. La cronaca delle prime prove libere


Dominio indiscusso delle McLaren-Mercedes nel primo turno di prove libere del Gran Premio di Ungheria. L’inglese Lewis Hamilton ha messo tutti in riga. I continui aggiornamenti della monoposto La MP4/27 [tanto da definirla versione B – ndr] si stanno rivelando molto competitivi.  

Hamilton e Button sono stati gli unici piloti a far segnare un tempo sotto l'1'23", cosa che non è riuscita a Fernando Alonso con la Ferrari, comunque buon terzo davanti a Nico Rosberg e Romain Grosjean, entrambi con qualcosa da farsi perdonare dopo la pessima prestazione nell’ultima gara ad Hockenheim. 

Sesto è Michael Schumacher, mentre Felipe Massa è settimo davanti a Kimi Raikkonen e al sempre più veloce Valtteri Bottas sulla Williams FW34 Renault.

Hanno girato anche altri due collaudatori, Jules Bianchi con la Force India ha segnato il 18° tempo, mentre Dani Clos con l’Hrt l’ultimo crono.

Scandalo Red Bull. Beccati a variare l'altezza in parco chiuso


Mentre le prime prove del fine settimana ungherese stanno iniziando, dalla Germania rimbalza una notizia sconvolgente e clamorosa. L’autorevole giornalista tedesco, Michael Schmidt,  del settimanale “Auto Motor und Sport”  Michael Schmidt è venuto a conoscenza di un gravissimo retroscena relativo al Gran Premio del Canada a Montreal e che riguarda per l’ennesima volta la Red Bull Racing.

Un commissario tecnico ha avvicinato il giornalista nella giornata di ieri [26 luglio – ndr] per raccontargli l’intera vicenda. Ma cosa è successo effettivamente sulla pista intitolata a Gilles Villeneuve? Pare che nella giornata di sabato i meccanici della squadra di Milton Keynes siano stati sorpresi ad alterare l’altezza da terra delle due monoposto RB8 mentre le monoposto si trovavano già da diverse ore in regime di parco chiuso.

Da inizio campionato la Federazione per evitare li soliti sospetti ha imposto a tutte le scuderie di lavorare con strumenti ben visibili e facilmente riconoscibili, per dare modo ai commissari di verificare chi e come interviene sulle monoposto.

Gli uomini della Red Bull invece sarebbero stati sorpresi con una piccola chiave [costruita appositamente – ndr] con la quale potevano intervenire sul gruppo ammortizzatore, variando l’estensione della terza molla. Nel dettaglio si apprende che un commissario tecnico ha sopreso un meccancio della scuderia austriaca mentre effettuava questa operazione facendo finta di pulire i braccetti delle sospensioni.

Il regolamento tecnico parla chiaro, ed è assolutamente vietato intervenire sul gruppo ammortizzatori dopo le qualifiche del sabato pomeriggio, ovvero da quando le monoposto entrano in regime di parco chiuso.
I responsabili del colleggio tecnico della Federazione, Charlie Whiting e Jo Bauer, subito informati sono intervenuti per far ripristinare le misure precedenti e hanno imposto alla squadra di Milton Keynes di dotarsi di strumenti adeguati, altrimenti sarebbe scattata prontamente la squalifica.

Indipendentemente dal fatto che la Red Bull non sia andata in contro a dei provvedimenti disciplinari in occasione della trasferta canadese si può facilmente immaginare come mai ormai la Federazione abbia messo la scuderia di Milton Keynes sotto la lente d’ingrandimento.

Costruire appositamente una chiave minuscola per intervenire sull’altezza da terra denota la filosofia, la morale e l’irriverenza di una scuderia che si crede onnipotente e superiore a tutti quanti, anche sopra le regole stesse, stravolgendo lo spirito stesso della Formula Uno.