Quando a inizio stagione la Ferrari era delusa dalle
prestazioni di Felipe Massa il primo nome che si fece in sostituzione fu
proprio quello di Jarno Trulli
"Intanto diciamo che la Ferrari non è una squadra che dopo
poche gare scarica un pilota col quale lavora da una decina d'anni, quindi chi
sosteneva un licenziamento in tronco non aveva capito niente. Certi giochi si
fanno solo se ci sono situazioni estreme e con la Ferrari che non era
competitiva a inizio stagione, non potevi prendertela col pilota. Detto questo,
io sono sempre allenato, perché lasciando la Catheram non ho detto che mi
ritiravo dalla F1, solo che per quest'anno non avrei partecipato al mondiale. E
non è detto che in futuro non succeda ancora. Dopo tanti anni di F1 se devi
giocarti una carta te la giochi con una squadra competitiva, non con una che
parte nelle ultime file. Cosa mi darebbe ritornare o restare nel circo iridato
e partire sempre in fondo? Non serviva a niente e questo vale anche per il
futuro"
E la Ferrari?
"A chi non farebbe piacere parlare di Ferrari? Io sono sempre
pronto, perché se arriva una offerta o una situazione interessante, mica posso
dire di non essere in forma. Ma non credo che accadrà nulla di particolare, il
mercato dei top team è sempre molto chiuso e ora che Webber ha rinnovato si
chiudono altri spazi. Restano le squadre di secondo piano ma torniamo al punto
di prima: quelli vogliono soldi per correre e io non sono certo un pilota
pagante, come ho sempre dimostrato nella mia carriera, il mio unico sponsor è
stato il talento"
Dopo un inizio di stagione con 7 vincitori diversi in 7
gare, che idea si è fatto del mondiale? Ne sente la mancanza?
"Diciamo che ogni tanto in televisione mi diverto a guardare
le corse, c'è più equilibrio anche se molto dipende da come vengono sfruttate
le gomme. Io sinceramente non mi sono pentito di aver mollato il team e i
risultati mi stanno dando ragione. Rispetto all'anno scorso sulla macchina
c'era solo il kers di nuovo, quindi due decimi al giro più veloce, ma oltre non
si sarebbe andati. Quindi sono contento della scelta fatta, non mi rimprovero
niente. Anzi, adesso sento che Petrov si lamenta che la squadra non è
competitiva. Io devo solo ringraziarlo, sotto un certo aspetto, perché l'anno
scorso non avevamo preso tutti gli stipendi previsti, c'erano fornitori da
pagare e i soldi degli sponsor di Petrov ci hanno permesso di pagarli e di
prendere lo stipendio previsto. La squadra ha bisogno di soldi, ma non è
l'unica, è una situazione abbastanza comune ad esclusione di alcune formazioni,
ora è più evidente a causa della crisi economica."
Durante lo scorso GP del Canada era a Montreal, subito si è
pensato che fosse lì per sostituire qualche pilota. C’era qualcosa di vero
dietro ai sospetti?
"No, ero a Montreal perché è una piazza importantissima per
l'esportazioni dei miei vini, che stanno avendo molto successo. Ho partecipato
a una manifestazione vinicola, una delle più importanti del mercato americano,
ma mi sono tenuto alla larga dai box, dovevo rientrare prima in Europa per
altri impegni."
Sul suo futuro agonistico si è parlato anche di F1 ma non
solo. La Toyota ha fatto partire il programma Le Mans con la vettura ibrida e
lei è rimasto molto legato alla squadra giapponese. Ma per restare alla Toyota
ha perso una grossa occasion e che si chiama Ferrari
"Mi aveva chiamato Jean Todt alla Ferrari. Sono lusingato
per l'offerta, ma Toyota aveva fatto un grosso investimento e non me la sono
sentita di voltare loro la faccia."
Stralcio dell'intervista a Jarno Trulli realizzata e pubblicata dal "Il Centro.it"