Sono trascorsi 57 anni dall'affermazione di Juan Manuel Fangio al Gran Premio d’Italia l’11 settembre 1955. Da allora la Mercedes [intesa come costruttore completo di monoposto] non aveva più trionfato. Rosberg in Cina regala alle frecce d’argento un successo storico, il primo dal ritorno in Formula Uno avvenuto nel 2010.
Proprio il trionfo di Nico congela probabilmente in maniera definitiva, o almeno per quest’anno, le voglie di chi nel Consiglio d’Amministrazione era pronto a chiederne l'uscita dalla Formula Uno a fine 2012, visti i risultati non positivi e gli attriti con Ecclestone.
Bernie sta ridisegnando lo scacchiere della Formula Uno futura, con il rinnovo di un nuovo Patto della Concordia [a cui la Mercedes è contraria a causa delle suddivisioni degli introiti – ndr] e con la quotazione alla borsa di Singapore del 20% del capitale della CVC Capital Partners [per un valore stimato di 2 miliardi di dollari – ndr], il fondo che dal 2005 gestisce i diritti d’immagine del Circus, coinvolgendo team come Ferrari e Red Bull Racing, ma non quello tedesco.
Premesso ciò è quanto meno curioso mettere in rilievo l'anacronistico contrasto fra l'atteggiamento della FOM (Formula One Management) diretta da Ecclestone, e quello della Federazione Internazionale dell’automobile, diretta da Jean Todt. Da un punto di vista puramente tecnico, infatti, la Mercedes gode di una grande influenza all’interno della FIA.
Charlie Whiting prima [in Australia e Malesia] e il collegio dei commissari sportivi poi [in Cina] hanno decretato la regolarità del sistema dell'F-duct che le Mercedes W03 montano in perfetta sinergia con il funzionamento dell'ala mobile.
Ross Brawn aveva deciso d’inserirla sin dall’inizio nei disegni della monoposto 2012, mentre gli avversari [se vorranno copiare il dispositivo] dovranno trovare il modo di far passare i tubi senza sconvolgere un progetto che non li prevedeva. L'astuto ingegnere di Manchester ha saputo far approvare la complicata soluzione Mercedes, mentre è stato fra quelli in prima fila a far bocciare il correttore di assetto della Lotus che manteneva costante l'altezza da terra della monoposto in fase di frenata.
La sensazione è che stia crescendo il valore politico, oltreché tecnico della Mercedes: i tedeschi hanno l'ambizione di lottare per il mondiale l'anno prossimo. Nonostante la crisi economica, stanno rastrellando nel paddock tecnici e meccanici con proposte finanziariamente molto allettanti.
Basterà tutto questo per rimanere in Formula Uno e vincere il Mondiale?