Archiviati ormai da anni i fasti dell’Italia in Formula Uno, quest’anno il “Bel Paese”, dopo gli abbandoni forzati di Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi, vive il primo anno sabbatico dal 1969.
Giuseppe Farina, campione del mondo nel 1950, e Alberto Ascari iridato nel 1952 e nel 1953, ci avevano abituati troppo bene in passato. E ancora di più sono lontani i picchi di fine anni ’80 e inizi ’90 quando i nostri portacolori nel Circus erano quasi una quindicina. Da 59 anni un pilota italiano non vince un titolo nel Circus mentre risale a ormai sei anni fa, con Giancarlo Fisichella in Malesia nel 2006, l'ultimo successo in un Gran Premio di un nostro portacolori.
Ma cosa ci prospetta il futuro? Cosa possiamo o dobbiamo aspettarci per la stagione 2013? Proviamo a fare il punto della situazione e dei protagonisti quando siamo a quasi un terzo del campionato.
Raffaele Marciello - 17 anni: Sotto contratto con la Ferrari che lo segue con il programma “Driver Academy”. Quest’anno è impegnato nell’Euro F3 dove sta mettendo tutti gli avversari in riga con sei vittorie nelle ultime 11 gare. Ovviamente è prematuro parlare di Raffaele in Formula Uno, anche se nello stesso campionato Blonqvist [McLaren – ndr] e Sainz Jr [Red Bull – ndr]sono già nell’orbita del Circus. Soprattutto lo spagnolo figlio d’arte secondo molti addetti ai lavori sarebbe in lizza per un posto da titolare in Toro Rosso il prossimo anno, al posto di Vergne o Ricciardo.
Ricordiamoci inoltre che all’età di Marciello, sia Rosberg che Vettel avevano già testato una monoposto della massima serie.
Edoardo Mortara - 25 anni: Campione nel 2010 del Campionato Euro F3. Dal 2011 si cimenta nel campionato DTM, dove è fresco vincitore della gara disputata in Austria. E’ l’unico pilota al mondo ad aver vinto per tre edizioni di fila il prestigioso Gran Premio di Macao [2009-2011 – ndr].
Le news che provenivano dal paddock di Montecarlo davano Edoardo sicuro terzo pilota della Force India il prossimo anno. Ma si sa che le voci non portano da nessuna parte.
Davide Valsecchi - 25 anni: Nel 2010 è Campione del Mondo della GP2 Asia e in questa stagione è al comando del Campionato di GP2. Nel 2010 ha testato la Hrt mentre nel 2011 viene ingaggiato come collaudatore della Lotus [l’attuale Caterham – ndr] e nel Gran Premio di Malesia di quell’anno prende parte alle prove del venerdì. La storia recente degli ultimi sei anni ci insegna che il vincitore della GP2 [Rosberg, Hamilton, Glock, Maldonado, Hulkenberg e Grosjean – ndr] di solito riesce ad approdare in Formula Uno l’anno seguente.
Incrociamo le dita e tifiamo Davide!
Luca Filippi - 27 anni: Campione nel 2005 del Campionato F3000. Nel corso della sua carriera ha effettuato già alcuni test in Formula Uno con Minardi, Honda, Aguri Suzuki. Nel 2008 viene nominato collaudatore Honda, ma a quest’esperienza non segue il grande salto. Vice-campione del mondo nel 2011 del Campionato Gp2 Series e del Auto Gp.
I suoi avversari in questi anni nelle categorie minori sono tutti presenti in Formula Uno. Maldonado, Grosjean, Pic, Bianchi e Van Der Garde.
I quattro piloti sopracitati sono indubbiamente degli ottimi piloti che non avrebbero problemi a mettersi in evidenza nel Campionato di Formula Uno. E allora perchè non riescono a debuttare nel Circus? Il problema vero è rappresentato dalle cifre enormi richieste per un sedile di una monoposto e dalle difficoltà croniche del motosport italiano di aiutare i nostri piloti a reperire sponsorizzazioni.
In Italia si guarda alla sponsorizzazione come un modo come un altro per gettare via del denaro. Ma in realtà non è così, sponsorizzare nel mondo delle corse automobilistiche, in una categoria di alto livello, offre un ritorno di immagine dinamica e competitiva sempre al passo con le nuove tecnologie.
Sponsorizzare alza il posizionamento del prodotto e riqualifica l’immagine dell’azienda sul mercato. Da sempre le competizioni automobilistiche rappresentano un mondo esclusivo: parteciparvi significa appartenere a un ristretto numero di società evolute strategicamente, che vanno al di là dei classici mezzi di promozione presenti sul mercato.
A tutto questo si aggiunge l’indubbio fascino del mondo delle quattro ruote da competizione, che si riflette positivamente sull’emotività e sull’immaginario delle persone che lo seguono. Investire nelle gare automobilistiche è un mezzo molto conveniente rispetto agli spazi pubblicitari tradizionali.
Per questo molte aziende hanno deciso di investire in campionati di alto livello o addirittura in Formula 1, reputando molto interessante il rapporto tra costo e ritorno promozionale. Appunto molte aziende … ma non in Italia ...