Tutto inizia il 6 maggio, quando durante la corsa valida per
il Mondiale Superbike, una serie di insolite cadute alla Parabolica e la
pioggia incessante portano alla sospensione delle gare e alle conseguenti
verifiche tecniche.
Si scoprono quindi lungo tutta la percorrenza della “Parabolica”
circa 50 bolle sull’asfalto, prodotte dallo scarso drenaggio e seriamente
pericolose per l’incolumità dei piloti. La Federazione Internazionale
Motociclistica [FIM – ndr] ritira l’omologazione al tracciato e la Procura di
Monza avvia un’indagine.
Ancor più grave è quello che emerge da alcune intercettazioni
telefoniche, rese pubbliche a luglio, predisposte dal Tribunale lombardo, in
seguito a un esposto presentato a inizio anno dall’allora presidente della
Sias, Paolo Guaitamacchi. La dirigenza del circuito sapeva tutto quanto.
Lo scandalo a questo punto assunse delle proporzioni enormi
e si decise per la rimozione dei vertici della società che gestisce l’autodromo.
Ed è proprio qui che Bernie Ecclestone, eterno padrone della Formula Uno ci ha
messo un’altra volta lo zampino.
Per avere la certezza di vedere il Gran Premio d’Italia a
Monza ancora in calendario anche nei prossimi anni, Bernie ha imposto alla
SIAS e al Comune di Milano [che detiene
la maggioranza della società con il 70% delle quote – ndr]come unica
controparte gradita nei colloqui attuali e futuri, Federico Bendinelli. A
questo punto la SIAS [Società Incremento Automobilismo e sport – ndr] non ha
avuto altra scelta che nominare Bendinelli nuovo amministratore delegato della
società.
Bendinelli, conosce Ecclestone da molti decenni, infatti si
è occupato dell’organizzazione del Gran Premio di San Marino a Imola dal 1979
al 2006, escluse le edizioni dal 2001 al 2003.
Il 70enne fiorentino sarà affiancato da Claudio Garavini,
già ufficiale di gara CSAI e vice
direttore del Gran Premio d'Italia dal 2011.