Mentre le prime prove del fine settimana ungherese stanno
iniziando, dalla Germania rimbalza una notizia sconvolgente e clamorosa.
L’autorevole giornalista tedesco, Michael Schmidt, del settimanale “Auto Motor und Sport” Michael Schmidt è venuto a conoscenza di un
gravissimo retroscena relativo al Gran Premio del Canada a Montreal e che
riguarda per l’ennesima volta la Red Bull Racing.
Un commissario tecnico ha avvicinato il giornalista nella
giornata di ieri [26 luglio – ndr] per raccontargli l’intera vicenda. Ma cosa è
successo effettivamente sulla pista intitolata a Gilles Villeneuve? Pare che
nella giornata di sabato i meccanici della squadra di Milton Keynes siano stati
sorpresi ad alterare l’altezza da terra delle due monoposto RB8 mentre le
monoposto si trovavano già da diverse ore in regime di parco chiuso.
Da inizio campionato la Federazione per evitare li soliti
sospetti ha imposto a tutte le scuderie di lavorare con strumenti ben visibili
e facilmente riconoscibili, per dare modo ai commissari di verificare chi e
come interviene sulle monoposto.
Gli uomini della Red Bull invece sarebbero stati sorpresi
con una piccola chiave [costruita appositamente – ndr] con la quale potevano
intervenire sul gruppo ammortizzatore, variando l’estensione della terza molla.
Nel dettaglio si apprende che un commissario tecnico ha sopreso un meccancio
della scuderia austriaca mentre effettuava questa operazione facendo finta di
pulire i braccetti delle sospensioni.
Il regolamento tecnico parla chiaro, ed è assolutamente
vietato intervenire sul gruppo ammortizzatori dopo le qualifiche del sabato pomeriggio,
ovvero da quando le monoposto entrano in regime di parco chiuso.
I responsabili del colleggio tecnico della Federazione, Charlie
Whiting e Jo Bauer, subito informati sono intervenuti per far ripristinare le
misure precedenti e hanno imposto alla squadra di Milton Keynes di dotarsi di
strumenti adeguati, altrimenti sarebbe scattata prontamente la squalifica.
Indipendentemente dal fatto che la Red Bull non sia andata
in contro a dei provvedimenti disciplinari in occasione della trasferta
canadese si può facilmente immaginare come mai ormai la Federazione abbia messo
la scuderia di Milton Keynes sotto la lente d’ingrandimento.
Costruire appositamente una chiave minuscola per intervenire
sull’altezza da terra denota la filosofia, la morale e l’irriverenza di una
scuderia che si crede onnipotente e superiore a tutti quanti, anche sopra le regole
stesse, stravolgendo lo spirito stesso della Formula Uno.
E già da tempo che si dubitava di in regolarità della RED-BULL,e il suo tim tutto.Ma i commissari,e la direzione corse,dov'erano?nel frattempo?.Scommetto che se tali cose gravissime fossero state scoperte in altri thim,la squalifica era immediata."dal'trnde il thim è protetto da Ecleston".Purtoppo si registra ormai da tempo che anche nella formula uno ce del marcio,e sta diventando il mondo dei furbetti.Di spiace vere quel mondo che poco alla volta vada in declino.
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