sabato 19 maggio 2012

Le altre news della giornata in breve

  • BUTTON: “VORREI RIVINCERE A MONTECARLO”
Jenson Button sul settimanale "Autosport": "La mia vittoria a Monaco nel 2009 rimane una delle mie preferite in Formula Uno. Montecarlo è il posto dove ogni pilota vuole vincere, perché si sa che è uno dei tracciati più difficili per le monoposto. Vincere il Gran Premio di Monaco è sempre speciale. Lo scorso anno ricordo che avevo una macchina fantastica e mi sentivo fiducioso di poter lottare per la vittoria. Purtroppo alcune circostanze fuori dal nostro controllo hanno allontanato questa possibilità, quindi inizierò il prossimo weekend con un conto in sospeso. Mi piacerebbe proprio vincere a Monaco con la McLaren.”

  • GROSJEAN CAMBIA IL CASCO
Il francese Romain Grosjean ha deciso di cambiare il casco in occasione del Gran Premio di Monaco in programma nel prossimo fine settimana. Il pilota transalpino con il nuovo disegno omaggerà il 500esimo Gran Premio della Lotus in Formula Uno e l'appuntamento più vicino alla Francia e, quindi, il più vicino a casa sua. Romain ha disegnato lui stesso il casco e scelto personalmente la nuova colorazione.

Red Bull: "La Williams non sa ancora perchè ha vinto"

Da una parte c’è la solidarietà della McLaren che si è subito offerta d’aiutare la Williams nella trasferta più chic del Mondiale a Monaco qualora il team di Grove non dovesse riuscire a recuparare tutta l’attrezzatura andata distrutta durante l’incendio di Barcellona, mentre dall’altra parte c’è la Red Bull che attacca la scuderia di Sir Frank Williams, e per farlo si affida alle parole del proprio team principal, Chris Horner.

“Dubito fortemente che la Williams Renault sappia realmente il motivo del perché fossero così competitivi a Barcellona – esordisce senza peli sulla lingua il manager inglese – Non è che le squadre di centroclassifica siano migliorate improvvisamente e così notevolmente a livello aerodinamico rispetto allo scorso anno. E la Williams non fa eccezione, non avevano sicuramente la miglior macchina del lotto domenica in Spagna per meritare la vittoria.”

Dopo aver preso di mira il team inglese lancia una frecciatina alla Pirelli: “In questa stagione il successo arriva a chi capisce fino in fondo le caratteristiche delle gomme. Questi pneumatici sono semplicemente di una notevole complessità. Due gare fa Nico Rosberg ha dominato, ma in Spagna è stato quasi doppiato. E’ molto difficile prevedere cosa accadrà nella prossima gara!”

Brutta cosa l'invidia ...

Massa, intervista verità

Felipe Massa non ci sta, non si nasconde dietro un muro di silenzio e d’isolamento, anzi contrattacca e per farlo utilizza niente di meno che il sito ufficiale della Ferrari. Il brasiliano in una lunga e sincera intervista si lascia andare alle sue condiderazioni ed emozioni.

Qui di seguito riproponiamo l’intervista integrale, senza di proposito aggiungere nessun commento da parte nostra, ma lasciando a voi lettori la possibilità di analizzare i pensieri di Felipe senza essere in alcun modo influenzati.

Ogni pilota, consciamente o meno, ha come punto di riferimento il suo compagno di squadra e non è facile accettare e spiegarsi differenze di punteggio così elevate come quella attuale fra Felipe e Fernando
 “Credo che quest’anno l’unica gara in cui davvero c’è stata una grande differenza fra me e Fernando sia stata l’Australia e poi in Malesia la pioggia ha fatto ha reso tutto più complicato da capire. A partire dalla Cina, la differenza in qualifica fra noi due non è stata così drammatica. Anche a Barcellona, fatta la tara del traffico al mio tempo in Q2, era in linea con le gare precedenti e domenica il passo non era così distante. Credo che dobbiamo considerare che adesso Fernando sta guidando in maniera straordinaria: è in grandissima forma, forse perfetta.”
Pensi che ci sia un problema specifico sulla vettura che t’impedisce di tirarne fuori il potenziale?
“Sicuramente non è una macchina molto facile da guidare ed è difficile trovare un bilanciamento buono. Tante volte mi ritrovo un po’ come a lottare contro la vettura e, in queste circostanze, è facile perdere decimi qui o là: col mio stile forse mi trovo più in difficoltà perché non si riesce a prendere la giusta fluidità nella guida. Poi sappiamo bene che non abbiamo ancora un buon livello di carico aerodinamico e difettiamo in trazione nell’uscita dalle curve lente, forse il problema più grande. In Spagna abbiamo migliorato in maniera significativa, lo si è visto bene con la prestazione di Fernando in gara ma anch’io, quando ho potuto avere pista libera, avevo un buon ritmo. Abbiamo anche fatto un piccolo progresso in termini di velocità di punta, un altro dei fronti in cui abbiamo sofferto sin dall’inizio della stagione.”
Senti la fiducia della squadra e che cosa chiedi per uscire da questo momento difficile?
“Assolutamente sì, sento che tutta la squadra è al mio fianco. Ovvio, non sono contenti dei risultati così come non lo sono io: entrambi vogliamo uscirne e tornare alla normalità. So che ne ho la possibilità ed è quello che voglio, questo è certo. E so che, insieme alla squadra, ci riusciremo.”
E’ una domanda difficile ma in tanti, con più o meno coraggio, vorrebbero chiedertela. Ti sei mai posto il dubbio di non avere più la stessa velocità dopo l’incidente di Budapest?
“Me lo sono chiesto quarantacinquemila volte, non credere che non l’abbia mai fatto. E’ ovvio che si a così: dopo che in tre anni avevamo vinto tanto – undici gare – la domanda viene spontanea. E non mi sono soltanto limitato a pormela ma sono andato a cercare anche la risposta, facendo quarantacinquemila domande e altrettanti esami medici. Tutti i dottori che ho consultato sono pronti a mettere la propria mano sul fuoco sul fatto che non ci sia più alcuna traccia dell’impatto con la molla. Né io mi sento in alcun modo diverso rispetto a com’ero prima di quel fine settimana. Ad esempio, se fosse vero che magari non ho più la stesa voglia di prima o lo stesso coraggio, allora come si spiegherebbe il fatto che in partenza rimango probabilmente uno dei piloti più forti o che non sono certo uno che si tira indietro nei sorpassi?”
Erano quasi trent’anni che non si vedevano cinque vincitori su cinque macchine diverse nella prima parte della stagione: secondo te da che dipende questa imprevedibilità?
“Credo sia molto bello per lo spettacolo perché la competitività è molto più allargata. Credo che i tanti cambiamenti avuti negli ultimi anni, sia dal punto di vista tecnico che economico, contribuiscono in maniera decisiva. Fino a pochi anni fa chi non aveva budget elevati non aveva alcuna chance ma oggi non è più così e credo che continuerà anche in futuro, anche perché la tendenza va sempre verso una riduzione dei costi, alla luce di quanto succede fuori dal nostro mondo.”
La prestazione delle gomme è davvero così imprevedibile e determinante?
“Sì, ma la loro incidenza varia di circuito in circuito. In Bahrain e in Spagna abbiamo avuto un alto degrado e allora gli pneumatici hanno avuto un’influenza decisiva ma in altre, dove il degrado sarà più nella norma, allora credo che la macchina più veloce in termini assoluti avrà la prevalenza. Detto questo, è chiaro che chi saprà gestire al meglio gli pneumatici, chi farà la strategia migliore e non commetterà errori avrà la chance di vincere.”
Monaco è la tua seconda gara di casa. Cosa si prova a girare su una Formula 1 sulle stesse strade dove qualche giorno prima e dopo questo Gran Premio ti trovi magari a passeggiare insieme a tuo figlio?
“Nei giorni normali non sembra di stare in pista, eccezion fatta per il tornantino del Loews, dove ci sono sempre i cordoli. Quando si passa lì allora viene sempre in mente di essere proprio sullo stesso tracciato del Gran Premio. In tutti gli altri punti non capita di pensarci. Ovvio che ora, nei giorni immediatamente precedenti il weekend di gara, sei già praticamente in pista perché le barriere e i cordoli sono già stati sistemati. Felipinho sa che è lì che corro ma a lui interessa solamente che io possa fare come Mario Kart e passare qui o lì per raccogliere i bonus! Ci passa le ore con quel videogioco…”
Che emozione dà fare il giro perfetto, quello da pole position, su una pista come quella di Monaco?
“E’ qualcosa di fantastico e mi dispiace tantissimo di non essere riuscito a vincere quella volta, nel 2008, che ero riuscito a partire davanti a tutti. La pioggia e la safety-car non furono certo a mio favore perché avevamo il passo per vincere. Quel giro del giorno prima però fu davvero straordinario, qualcosa di cui mi ricorderò sempre. Finire la gara di Monaco è già un bel risultato ma vincerla è qualcosa che ti fa rimanere comunque nella storia.”
Oggi sei a Maranello anche per lavorare al simulatore. Qual è il programma della giornata?
“Nulla di relativo al prossimo appuntamento, anche perché se c’è una pista che è praticamente impossibile da riprodurre nel dettaglio al simulatore questa è proprio Monaco. Lavoriamo principalmente come back-up del Gran Premio di Barcellona per confermare i dati che abbiamo visto lo scorso weekend.”
Sei d’accordo con quei tuoi colleghi, primo fra tutti Fernando, che sostengono che un giorno di test in pista vera ne vale un numero ben più alto su quella virtuale?
“Assolutamente, al cento per cento! Non c’è nulla che possa sostituire la guida in pista e non lo dico soltanto perché sono un pilota e mi diverto di più in pista ma credo che anche i tecnici siano d’accordo con me…”
C’è qualcosa di diverso nell’approccio a questa gara rispetto alle altre?
“Sì, soprattutto dal punto di vista fisico. Il Gran Premio di Monaco è una corsa molto lunga, dove non c’è un attimo di relax perché si è sempre al limite, sempre a sfiorare le barriere. Allora alleno molto di più il cuore, lavorando soprattutto sulla distanza. Dal punto di vista tecnico, l’assetto della vettura ha delle caratteristiche abbastanza particolari: solo da quando c’è la gara a Singapore c’è un tracciato simile a quello monegasco."

La Lotus F1 firma con Angry Birds per il Gp di Monaco

Angry Birds continua ad essere sugli scudi e a far parlare di se. Il famoso gioco di Rovio diventerà Partner Ufficiale del team Lotus F1 per il Gran Premio di Montecarlo. Il motivo di questa nuova partnership è da ricercarsi nel duplice anniversario che i due marchi sono prossimi a festeggiare.

Infatti in occasione della gara di Monaco il team di Enstone festeggierà il Gran Premio numero 500, mentre il gioco digitale leader nel mondo celebrerà il primo miliardo di download della propria applicazione.

A Montecarlo dunque il gioco dell’azienda Rovio Entertainment diverrà Offical Angry Partner, ovvero Partner Ufficiale Arrabbiato, con gli occhi dell’uccello che verranno ripresi come tema sulla E20. 

Ma le sorprese non finiscono qui, dal prossimo mercoledì 23 febbraio, sarà disponibile un’applicazione speciale di Angry Birds visibile solamente ai fan della pagina Facebook della Lotus.

Per chi volesse, è disponibile in anteprima questo teaser in rete all’indirizzo: Angry Birds joins Lotus F1 Team

Buon divertimento a tutti

Indycar 2012: Risultati settime prove libere 500 miglia

Dominio Chevrolet nell'ultimo giorno di libere prima del Pole Day alla Indy 500. Con tutti i team autorizzati ad adottare il boost (da circa 40-50 cavalli) previsto per la qualifica, Marco Andretti ha staccato il miglior tempo dall'inizio delle attività, alla media di 366.190 chilometri orari. 
 
Alle sue spalle hanno terminato due vetture del team Penske con Ryan Briscoe ed Helio Castroneves e ed il compagno di Andretti Ryan Hunter-Reay. Scott Dixon è stato il primo rappresentante Honda: i piloti del costruttore giapponese hanno perso parecchio tempo nel verificare un potenziale difetto elettrico dopo una rottura occorsa sulla vettura di Michel Jourdain.

Un problema ha colpito anche un pilota del cravattino, Oriol Servia, che non ha girato riuscendo però a scampare, vista la natura strutturale del guaio, una possibile penalità a Detroit.

Il bollettino di guerra Lotus vede qualche speranza in più per il weekend: se non ci saranno altri iscritti, cosa tutt'altro che scontata visto l'interesse di AJ Foyt e Dale Coyne, le vetture di Jean Alesi e Simona de Silvestro potrebbero avere un ulteriore "boost" in termini di pressione del turbo, da mantenere anche in gara per creare meno pericoli in pista. A quel punto, tuttavia, si solleverebbe il punto di domanda dell'affidabilità...

Sempre in risalita Rubens Barrichello, per lui 21° tempo ma a sole 2 mph dalla pole position virtuale di Marco Andretti.

Indianapolis, risultati del settimo giorno di prove:
1 - Marco Andretti (Dallara DW12-Chevy) - Andretti - 227.540 mph (366.190 kmh)
2 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 226.835
3 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 226.716
4 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Chevy) - Andretti - 226.400
5 - Scott Dixon (Dallara DW12-Honda) - Ganassi - 226.224
6 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Chevy) - Andretti - 225.974
7 - Ana Beatriz (Dallara DW12-Chevy) - Andretti - 225.653
8 - JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) - Panther - 225.571
9 - Dario Franchitti (Dallara DW12-Honda) - Ganassi - 225.370
10 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - KV - 225.322
11 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 225.288
12 - EJ Viso (Dallara DW12-Chevy) - KV - 225.137
13 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) - Fisher - 225.021
14 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Honda) - Ganassi - 224.964
15 - James Jakes (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 224.960
16 - Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 224.946
17 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 224.825
18 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Ganassi - 224.789
19 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - Andretti - 224.661
20 - Mike Conway (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 224.333
21 - Rubens Barrichello (Dallara DW12-Chevy) - KV - 224.272
22 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 224.258
23 - Bryan Clauson (Dallara DW12-Honda) - Fisher - 224.224
24 - Alex Tagliani (Dallara DW12-Lotus) - Herta - 223.576
25 - Wade Cinningham (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 222.898
26 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 222.736
27 - Townsend Bell (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 221.738
28 - Michel Jourdain (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 221.396
29 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Lotus) - Dragon - 221.191
30 - Katherine Legge (Dallara DW12-Lotus) - Dragon - 219.430
31 - Jean Alesi (Dallara DW12-Lotus) - Fan Force - 213.423
32 - Simona de Silvestro (Dallara DW12-Lotus) - HVM - 212.516