Con il fatto che il rinnovo del Patto della Concordia è stato firmato da tutti i team, Bernie Ecclestone si è lasciato andare a qualche anticipazione sul prossimo futuro della Formula Uno. Uno dei punti più caldi riguarda l’allargamento del calendario a partire proprio dal prossimo anno per raggiungere entro il 2014 le 24 gare.
Ma cerchiamo di fare un pò di chiarezza sul panorama internazionale dei circuiti candidati all’ingresso nel dorato mondo del Cricus. La Francia, salvo miracoli dell’ultima ora, è definitivamente dal giro. L’elezione del Presidente Hollande al posto di Sarkozy ha vanificato mesi di trattative portate avanti dall’ex ministro Fillon. Scelta strana da parte della Francia, con i motori Renault che vincono e convincono e con tre piloti francesi in griglia che il prossimo anno con Bianchi potrebbero diventare quattro. Evidentemente la crisi economica gioca un ruolo primario in questa dolorosa decisione.
Discorso diverso per altri Stati che puntano molto sulla Formula Uno per un rilancio della propria immagine o del turismo. E’ il caso dell’Argentina, Stati Uniti [nello Stato del New Jersey – ndr], Russia, Messico e Sud Africa.
Un pò più staccate troviamo le candidature di Austria, Marocco, Rep. Domenicana e Thailandia.
Proprio quest’ultima ha recentemente espresso interesse per la Formula Uno. Già a partire da questo dicembre ospiterà la famosa “Race of Champions”, evento fino all’anno scorso disputato in Germania, dove si sfidano i più grandi piloti internazionali di varie discipline motoristiche, tra cui Schumacher, Vettel e Loeb.
Il ministro thailandese del Turismo e dello Sport, Chumphol Silpa Archa, ha commentato: “Questa gara sarà una occasione perfetta per i thailandesi per vedere alcuni dei più grandi piloti del mondo e rappresenta un ulteriore passo da parte del governo per promuovere l’automobilistico nel Regno.”
Di sicuro già dal prossimo anno usciranno di scena Valencia [con il Gran Premio d’Europa – ndr] e la Corea del Sud. Mentre rimane sempre alta la tensione in Bahrain.
Se quanto pronosticato dovesse realmente andare in porto la logistica in Formula Uno avrà molto da fare, perché delle clausole del nuovo Patto della Concordia obbligano Bernie Ecclestone a permettere che il personale dei team riposino almeno tre settimane consecutive ad agosto e dodici settimane tra un campionato del mondo e l’altro. Alla luce di quanto esposto non è da escludere che le squadre adottino la politica che viene utilizzata nel campionato Nascar, dove convivono due gruppi di addetti che si alternano nelle gare.
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