mercoledì 18 aprile 2012

Bahrain, tra autobombe, granate e richieste di rinforzi

Notizie drammatiche giungono nel pomeriggio dal Bahrain. Nonostante tutte le testate giornalistiche più importante parlino di “calma apparente o “relativa”, questa mattina è esplosa un’autobomba  nei pressi del “Marina Yacht Club” di Manama. 

Danni ingenti e vetri di molte costruzioni in frantumi ma per fortuna nessuna vittima e nessun ferito. E’ la prima volta da molte settimane che i manifestanti utilizzano atti  violenti per attirare l'attenzione dell’opinione pubblica.

Le forze di pubblica sicurezza hanno rimosso a tempo di record i rottami e ripulito la scena dell’esplosione. Dare a tutti i costi una parvenza di quiete sembra essere la priorità del Governo dello Stato del Golfo Persico.

Nel pomeriggio le forze dell'ordine sono state obbligate a lanciare delle granate stordenti contro dimostranti che protestavano ad un evento culturale di presentazione del Gran Premio di Formula Uno.

Intanto fonti del Ministero degli Interni bahrenita confermano che la famiglia reale Al Khalifa ha chiesto lunedì allo Yemen, Oman, Pakistan e Arabia Saudita di inviare uomini in rinforzo alle proprie forze di polizia locale.

Si tratta di quasi 6.000 poliziotti, quasi tutti in borghese e di molti ufficiali dei servizi di intelligence.

Singolare e quanto meno degno di nota il connubio solidale e perenne tra le dittature e regimi antidemocratici nel tentativo di mantenere il proprio popolo sotto giogo.

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