Damon Hill dopo aver in un primo momento assecondato la decisione di Bernie Ecclestone di portare comunque la Formula Uno in Bahrain nonostante le violenze, ora sembra aver cambiato idea.
L’inglese, campione del mondo 1996, che da quest'anno fa parte della squadra dei commentatori di Sky Sports, dopo un viaggio in Bahrein fatto a dicembre 2011 per accertarsi delle condizioni del paese era tornato convinto del fatto che un evento come il Gran Premio avrebbe potuto fare da collante e stemperare un pochino le tensioni tra le varie etnie del regno.
Tensioni che però sono salite alle stelle con l'avvicinarsi del fine settimana di gara e che hanno toccato il loro apice 4 giorni fa quando durante uno scontro con le forze dell'ordine si è registata anche la morte di un giovane di 22 anni. Per questo, secondo Hill, questo sarebbe il momento giusto per rivedere i piani e rinunciare all’evento.
"Le cose sono differenti ora. Le proteste non si sono placate, anzi, sono diventate ancora più determinate e calcolate. Quello che bisogna assicurarsi è che non ci deva essere un costo da pagare in vite umane se la corsa dovesse andare avanti" ha spiegato
E le parole con cui prosegue sono quasi una sentenza: "Sarebbe brutto sia per lo Stato che per la Formula 1 se fosse necessario imporre la legge marziale per conservare la gara. Lo sport non deve partire da questi presupposti. Guardando alla situazione di oggi, mi viene da dire che probabilmente la corsa può creare più problemi di quelli che potrebbe potenzialmente risolvere".
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