Era dal Gran Premio del Canada che non vinceva e per uno
come Lewis Hamilton è un’eternità. E’ arrivato a Budapest convinto di fare bene
e ribaltare le sorti di un mondiale che altrimenti per lui sarebbe stato già segnato.
E così il campione del mondo 2008 ha conquistato un difficile Gran Premio d’Ungheria
che lo rilancia nella classifica generale del campionato.
Partito al comando dopo aver conquistato la pole position è riuscito a non farsi soprendere da Romain Grosjean ma per oltre 2/3 di gara ha
subìto costantemente la pressione del pilota francese della Lotus. Anzi, dei due piloti Lotus,
perché dopo Grosjean, quando mancavano poco più di 25 giri è stato Kimi Raikkonen, impossessatosi di forza del secondo
posto ai danni proprio del compagno di squadra, a metterlo in continua
difficoltà.
Diversa la strategia gomme tra Hamilton e il duo
Raikkonen-Grosjean. Soft, medie, medie per l'inglese, soft, soft, medie per le
due Lotus. Ma alla fine, nessun esito diverso per quanto riguarda la
classifica. Hamilton è stato impeccabile per 69 giri, al pari della sua
McLaren MP4/27. Grande gara di "Iceman",
costantemente all'attacco, ma che ha pagato a caro prezzo un'altra qualifica
non eccezionale. Quando riuscirà a essere altrettanto veloce il sabato, il
campione del mondo 2007 sarà pronto per la vittoria.
Sebastian Vettel ha portato a casa la
quarta posizione. Bella la sua partenza, nella quale ha cercato disperatamente
di superare Grosjean, ma è stato infilato a sua volta da Button alla terza curva. Essendo impossibilitato nel passare il pilota della McLaren in pista, il tedesco
ha chiesto al team di inventarsi qualcosa per cercare di guadagnare la posizione ai box. Non senza qualche rischio, nelle battute finali è stato chiamato ai
box una terza volta per montare le soft. È riuscito a stare davanti ad Alonso,
ma Grosjean era troppo lontano ormai. La speranza di Vettel e della sua squadra
era che gli pneumatici medi, che "indossavano" i primi tre, potessero
crollare improvvisamente. Non è accaduto.
La Ferrari in Ungheria ha continuamente giocato di conserva.
Non è mai stata competitiva, non ha mai potuto lottare per qualcosa di
importante con Fernando Alonso. Sesto in qualifica, quinto in gara. E dire che
al suo fianco, in terza fila, partiva Raikkonen, ma la Lotus è una monoposto
che è competitiva su ogni circuito, la F2012 ancora no. Felipe Massa che in
qualifica era risultato settimo, ha perso due posizioni al via e nono ha
concluso senza picchi. Sesto Button, con una strategia gomme errata (tre pit).
Un grande Bruno Senna ha portato la Williams FW34 Renault al settimo posto
davanti a uno spento, come già ad Hockenheim, Mark Webber.
Ultimo punticino a Nico Rosberg, con una Mercedes che pare
un gambero. Michael Schumacher ha spento il motore un attimo prima del via ed è
partito dalla corsia box prendendosi anche un drive through per velocità
eccessiva nella pit-lane. Poca gloria per i piloti Force India, ai margini
della zona punti. Completamente sparite le due Sauber dopo la grande prova di
appena sette giorni fa ad Hockenheim.
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