Ci risiamo. La Red Bull si attiene fedelmente al proprio slogan
commerciale che ha deciso di infarcire
la RB8 per la gara di Valencia di nuove ali. Le ultime in ordine di tempo sono comparse
venerdì mattina [ma con una nota il team comunica di averle testate già in
Canada – ndr] sui semiassi delle monoposto
guidate da Sebastian Vettel e Mark Webber.
Adrian Newey sfruttando in maniera geniale l'ennessima
interpretazione del regolamento tecnico ha carenato in un'unico profilo alare
il braccio posteriore del triangolo inferiore con la leva di convergenza,
nascondendo così all'interno del profilo il semiasse della monoposto. La norma
consente al profilo in carbonio di avere un rapporto di 1 a 3 fra altezza e
lunghezza (quest'ultima può essere al massimo di 100 mm) e di essere aerodinamicamente
neutro (!!! - ndr)
I commissari tecnici della Federazione Internazionale l’hanno
ritenuto regolare, anche se potrebbero cambiare idea dopo qualche gara, come è
già accaduto nel corso di questa stagione.
Oggi nelle qualifiche sarà più chiaro se si tratta di una
rivoluzione o di un piccolo passo avanti, confrontato con le novità che la
Ferrari ha introdotto per questo Gran premio d’Europa in terra spagnola.
Ma il nocciolo della questione è un altro, ovvero la filosofia della Formula Uno stessa. La Red Bull Racing è venuta alla luce solamente nel 2005 e da allora il loro concetto di monoposto è un veicolo dalla sofisticata aerodinamica in cui per necessità viene installato un propulsore. Progettazione, ricerca e sviluppo sono affidati quasi totalmente alla simulazione con i computer e nella galleria del vento.
Ma il nocciolo della questione è un altro, ovvero la filosofia della Formula Uno stessa. La Red Bull Racing è venuta alla luce solamente nel 2005 e da allora il loro concetto di monoposto è un veicolo dalla sofisticata aerodinamica in cui per necessità viene installato un propulsore. Progettazione, ricerca e sviluppo sono affidati quasi totalmente alla simulazione con i computer e nella galleria del vento.
I team storici, tra cui emerge soprattutto la Ferrari, hanno
una filosofia opposta, secondo cui la meccanica è importante perché ha ricadute
sulla produzione di serie e lo sviluppo migliore avviene solamente in pista. Oggi che la Formula
Uno deve decidere come risparmiare,
l’intesa è problematica, quasi impossibile.
Entro il 30 di giugno infatti le squadre dovrebbero votare una serie
di proposte per il regolamento 2013, che saranno approvate con una maggioranza
di due terzi dei voti [mentre dal 1° luglio sarà necessaria l’unanimità – ndr].
La Red Bull Racing [e a rimorchio la Toro Rosso, in quanto
facente capo alla stessa proprietà – ndr], ridurrebbe ancora i test invernali,
da 3 sessioni a 2, ed eliminerebbe le prove di maggio che quest’anno si sono
tenute al Mugello.
La Ferrari dal canto suo vorrebbe la Federazione
Internazionale come arbitro dell’«Rra», il patto con cui i team dal 2009 si
sono impegnati a spendere meno. Un accordo utile quanto difficile da far
rispettare, visto che non prevede sanzioni sportive. “Qualcuno di voi è
contrario a inserire l’Rra nel regolamento della Formula Uno?”, è stato chiesto
ieri da un giornalista in conferenza stampa ai responsabili delle scuderie
Mercedes, Lotus, Toro Rosso, Caterham e Hispania. Risposta unanima: “Assolutamente
no, dobbiamo impegnarci sin da subito per spendere di meno.”
Anche in tempi di forte crisi economica il budget di di un top team si avvicina oggi ai 280/300 milioni di euro, metà dei quali destinati all’aerodinamica. I test costano una quarantina di milioni, i motori per tutta la stagione 8, per i ricambi [incidenti e rotture escluse – ndr] ne servono 2, per la fornitura di gomme 1,5.
Anche in tempi di forte crisi economica il budget di di un top team si avvicina oggi ai 280/300 milioni di euro, metà dei quali destinati all’aerodinamica. I test costano una quarantina di milioni, i motori per tutta la stagione 8, per i ricambi [incidenti e rotture escluse – ndr] ne servono 2, per la fornitura di gomme 1,5.
Una sola proposta potrebbe mettere tutti d’accordo:
attribuire un punteggio alle varie aree di lavoro. Un giorno di test, per
esempio, equivale a enne giorni di galleria del vento. Su questo stanno
lavorando le diplomazie del Circus. Un’altra idea prevede un numero massimo di
novità sulle macchine: le modifiche sarebbero concesse ogni sei gare.
Manca solamente una settimana e mai come adesso le posizioni tra i contendenti sono state così distanti.
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La FIA prova a far fuori la Red Bull del 15 giugno 2012;
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