martedì 13 marzo 2012

Kubica gira anche in kart

Robert Kubica si è messo al volante di un go-kart e l’ha fatto presso il "Kartodromo indoor MyKart" di Montecatini in provincia di Pistoia. Il pilota polacco, qualche giorno fa, aveva provato a Rovegno, vicino Genova, la sua Skoda Fabia WRC per qualche traverso in assoluto relax, contrariamente alle voci che lo vedevano ancora in condizioni fisiche precarie e con gravi menomazioni alla mano destra, seriamente infortunata dopo l’incidente al rally di Andora.

Robert è parso in buona forma e non ha avuto alcun problema ad impugnare il volante del piccolo kart elettrico, divertendosi lungo il tracciato di 400 metri con il fondo in resina in compagnia di due amici, anche se ha effettuato solamente tre giri al volante del kart. Questo lascia ancora qualche dubbio sul reale stato fisico del polacco, ma sicuramente è un altro passo avanti verso una più concreta guarigione.

Il giornale “Il Tirreno” ha riportato anche le dichiarazioni dei gestori che hanno dichiarato: “Non sapevamo che sarebbe venuto. I suoi amici lo hanno portato facendoci una bella sorpresa”.

Kubica si è fermato nel kartodromo, firmando anche qualche autografo, non escludendo un ritorno a Montecatini per qualche altro giro di pista.

Jarno Trulli, quale futuro?

Jarno Trulli, 37 anni, 256 presenze in Formula Uno
Siamo alla vigilia della stagione 2012, la prima negli ultimi 15 anni senza Jarno Trulli né altri italiani al via in veste di piloti titolari di Formula 1 che, al contrario del pescarese, oggi devono smaltire il fuso per l'Australia, mentre Jarno vive già in un'altra dimensione: non senza un'elegante valigia in mano, salta da un'intervista a un appuntamento con una disinvoltura impressionante, sfoggiando proverbiale puntualità e grande determinazione.

Non è tempo infatti di perdere altro tempo per lui che, meno di un mese fa è stato licenziato dalla Caterham  dopo che gli aveva appena dedicato i due anni più difficili della sua carriera in virtù di prestazioni e promesse mai mantenute, e si è pure dovuto fare da parte in virtù dei famigerati 12 milioni di "dote" del russo Petrov. Un dazio da pagare fin troppo alto per il bravo pilota ma anche e soprattutto per tutta l'Italia, che per la prima volta da quarant'anni si ritrova senza connazionali in tuta da driver nella massima serie, non senza colpe a vari livelli.

Ma nonostante tutto, Jarno si conferma un vero gentleman e non punta il dito contro nessuno.
Chiedere un pronostico o un analisi a Jarno sul mondiale 2012 che sta per iniziare è impossibile, in quanto dopo i test di Jerez ha completamente staccato con il Circus: "Si capiranno meglio dopo che il campionato è iniziato, ora tutti hanno lavorato sulla messa a punto e sull'affidabilità, perché è quello che si fa nel già limitato tempo dei test invernali. Di sicuro Vettel partirà da favorito, ma non si sa mai, perché abbiamo già visto in passato diversi cambiamenti di fronte durante le stagioni".

Se per ora è certo che nel futuro di Jarno non ci sarà la Formula 1, le strade sono aperte a numerose eventualità: "Sto prendendo tempo e mi sto guardando attorno. Ancora niente da annunciare perché sto esaminando delle offerte che devono essere valutate con attenzione prima di lanciarsi in un'altra avventura: prima devo essere sicuro che ci sia un progetto serio alle spalle, non come quello che ho vissuto negli ultimi due anni".

Già perché a Jarno i team in crescita non hanno sempre portato bene: in Toyota, dove c'erano le risorse, avevano dato forfait dal circus a fine 2009 proprio mentre le cose stavano iniziando ad andare bene dopo anni di sacrifici.

L'uscita di scena di Trulli dalla Formula Uno è quindi un inevitabile segno dei tempi e non è che la punta dell'iceberg dei cambiamenti negativi che ha subito questo sport: "Purtroppo per tutti, non essendoci più alcuni dei grandi costruttori, è dura emergere. Oggi a parte Red Bull e i tre team ufficiali [Ferrari, Mercedes e McLaren - ndr], le altre scuderie fanno fatica ad affrontare i budget delle stagioni così impegnative a livello economico. 

La conseguenza di questo meccanismo è che gli altri team cercano solo di sopravvivere, con il risultato che ormai più della metà dello schieramento è composto da piloti che devono portare degli sponsor». Persone che, anzichè per merito, come conferma freddamente Trulli:  "Comunque vanno alla ribalta perché sono in grado di aiutare le squadre a livello economico, è un dato di fatto. C'è sempre stata questa tendenza, ma oggi ancora di più a causa della forte crisi".

Stampa tedesca: "Mercedes più forte della Red Bull"

C’è un’analisi del lavoro svolto dai vari team di Formula Uno nelle tre settimane di test invernali che descrive la Mercedes-AMG W03 di Michael Schumacher e Nico Rosberg come la monoposto favorita per il titolo mondiale. Chi ha firmato la sentenza è una rivista prestigiosa ed autorevole che risponde al nome della tedesca "Auto Motor und Sport" Autorevole ma appunto tedesca. 
 
Il punto, però, è che sono in molti nell'ambiente a non fidarsi di Ross Brawn. L’ex direttore sportivo della Ferrari avrebbe accuratamente tenuto un basso profilo per poi giocare un bello scherzetto a Red Bull e McLaren a partire dal primo Gran Premio della stagione.

Quelli di "Auto Motor und Sport" hanno analizzato i tempi fatti nei long run dei test dalle varie monoposto e sono arrivati ad una loro conclusione: "La Mercedes è più veloce della Red Bull”. Sia Schumacher che Rosberg hanno promosso da subito la nuova nata di Brackley. Le sorprese però non sono finite. Questi i valori in campo espressi dall'analisi tedesca:
  1. Mercedes-AMG W03;
  2. Sauber Ferrari C31;
  3. Red Bull Renault RB8;
  4. McLaren Mercedes MP4/27;
  5. Lotus Renault E20;
  6. Ferrari F2012.

Norbert Haug, vicepresidente Mercedes per le attività sportive, getta acqua sul fuoco dei facili entusiasmi defilandosi dalla lotta per il titolo di campione 2012:“Non si può creare un nuovo team e vincere dopo soli due anni. Non lo ha fatto la Red Bull e non lo abbiamo fatto noi quando siamo arrivati in McLaren - ha ricordato – dobbiamo accettare questo periodo come tempo di assestamento”.

Il primo a beneficiare di una vettura al top sarà Schumacher. Il sette volte iridato sta per affrontare quella che potrebbe essere la sua ultima stagione in Formula Uno [il suo contratto scade a fine 2012 - ndr]:“Non so se le mie attuali prestazioni sono le stesse di quando avevo 30 anni - ha ammesso – ma so anche che sono abbastanza competitivo per essere stare ancora qui”. 
 
Rivedendo le sue iniziali ambizioni, il tedesco ha spiegato di non puntare più all’ottavo titolo mondiale ma a regalare alla Freccia d'Argento la prima vittoria in Formula Uno del nuovo corso.