sabato 2 giugno 2012

Amarcord: Stefan Bellof, un campione morto sul nascere

Stefan Bellof è nato a Giessen, all’epoca Germania Ovest il 20 novembre 1957. Cominciò la sua carriera a 16 anni sui kart vincendo diversi titoli nazionali tedeschi.

Nel 1980 debuttò in Formula Ford Nazionale 1600 vincendo al primo tentativo, a 23 anni e nell’anno seguente vinse l’edizione internazionale. Nello stesso anno riuscì a strappare un volante in Formula 3 con la Ralt Rt3 per le ultime sette gare del campionato. Anche qui come in tutte le altre categorie vinse subito. Tre vittorie in sette gare.

Nel 1982 c’è un altro salto di categoria. Il team Maurer-Bmw gli offre un contratto in Formula 2. Qui vinse subito al debutto sotto la pioggia a Silverstone e anche la gara successiva ad Hockenheim.

Approfittando della pausa estiva della Formula 2, debutta anche nelle gare riservate alle sportprototipo, partecipando col il team Kremer alla gara ad Hockenheim e alla 1000 km di Spa. La Rothmans, che aveva già notato le potenzialità di Stefan, decise d’inserirlo per la stagione 1983 nella squadra ufficiale Rothmans Porsche in coppia col più esperto Derek Bell. La fiducia fu immediatamente ricambiata con 4 pole position e 4 giri più veloci e 3 vittorie alle 1.000 km Silverstone, Fuji e Kyalami.

All’ultima gara della serie, sul circuito del Nürburgring [quello vero da 20.832 metri – ndr], Bellof mostrò le sue doti di campione facendo segnare il miglior tempo ufficioso in 6’11’’130, rimasto ancora oggi imbattuto.
Durante il 1983 Bellof ebbe anche la possibilità di fare alcuni test a Silverstone con la McLaren in compagnia di un altro giovanissimo campione chiamato Ayrton Senna e a Martin Brundle. I tre futuri piloti della massima serie riescono ad impressionare Ron Dennis e la squadra con tempi sul giro di 1'14"300 (Senna), 1'14"660 (Bellof) e 1'14"700 (Brundle), allineati al tempo in qualifica di Lauda nel GP d’Inghilterra di quell’anno (1’14”267) e nettamente migliori del 1’15”609 di John Watson. Anni più tardi si venne a sapere che Stefan aveva avuto a disposizione il meno potente motore Cosworth DFV, al posto del DFY usato da Senna, altrimenti i tempi si sarebbero sicuramente avvicinati.

La Rothmans gli vietò però di passare ad un team di Formula Uno sponsorizzato dalla Marlboro così Bellof fu “esiliato” in un team ricco di storia ma ormai di secondo livello come la Tyrrell.

Nel 1984 Bellof poté quindi correre ancora il mondiale Endurance, ai comandi di una Porsche 956B e con la forte sponsorizzazione della Rothmans, vincendo a Monza, Nurburgring, Spa-Francorchamps, Imola, Fuji e Sandown Park. A fine anno si aggiudicò il Campionato del Mondo Endurance.

In Formula Uno però non andò altrettanto bene. La Tyrrell di Stefan l’unica compagine che montasse ancora il vecchio Ford Cosworth DFY, un aspirato che pagava oltre un centinaio di cavalli ai motori turbocompressi della concorrenza.
Una piccolo miracolo sembrò avvenire a Monaco. La gara partì sotto il diluvio e Bellof, qualificatosi 20, rimontò fino alla tredicesima posizione nel corso del primo giro. Nei giri seguenti inanellò spettacolari sorpassi ai danni di Keke Rosberg e René Arnoux, fino ad arrivare terzo. La gara venne interrotta al 31 giro dal commissario di pista Jacky Ickx prima di aver completato almeno metà della gara, quindi il punteggio assegnato fu dimezzato; per il recupero portentoso di Bellof rimasero solo 2 punti. Due gare dopo, a Montreal, la catastrofe nell’annata di Bellof e della Tyrrell. Le analisi dell’acqua rivelarono pallini di piombo e tracce di idrocarburi; il sospetto era che le monoposto corressero sottopeso. Il team inglese fu squalificato e Bellof perse tutti i risultati ottenuti.

L’anno successivo firmò per il team di Walter Brun nel campionato Endurance, sempre su una Porsche 956. In Formula Uno, sul circuito portoghese dell’Estoril inondato dalla pioggia regalò al suo team un insperato sesto posto, a cui fece seguito un quarto a Detroit, ma i limiti tecnici del datato DFY, e l’incessante crisi economica della scuderia, limitarono di molto le ambizioni del pilota.
Il primo settembre 1985 partecipò alla 1000 km di Spa con la Porsche 956B del Team Brun; in un tentativo di sorpasso al leader della gara Jacky Ickx sulla Porsche 962 ufficiale, che da alcuni giri gli resisteva tenacemente, Bellof affiancò il belga all’Eau Rouge, che lo chiuse nel tentativo d'impostare la traiettoria più facile su una delle curve più pericolose del circuito, il Raidillon. Bellof si schiantò frontalmente, a circa 260 km/h, contro il muretto di cemento all'esterno della curva mentre Ickx, finito in testacoda, colpì il muro con il retro e rimase illeso. L'incendio della Porsche 956 sommato alle gravissime lesioni al torace, alle gambe e alla colonna vertebrale, non lasciarono scampo a Bellof. Trasferito d'urgenza presso l'ospedale di Stavelot, vi arrivò già morto.

Maurer suo team manager ai tempi della F2, dopo la morte di Bellof disse: “Sono certo che sarebbe divenuto Campione del Mondo di F1, in qualche modo e in qualche anno e con qualche macchina. Se solo fosse vissuto abbastanza”. Purtroppo il tempo a volte è realmente tiranno…

Fondo piatto Red Bull dichiarato illegale dalla FIA

La notizia che tanti tifosi e appassionati aspettavano dalla domenica del Gran Premio di Montecarlo è finalmente arrivata.

Nella tarda serata di ieri [1 giugno – ndr] la Federazione Internazionale ha dichiarato illegale il fondo piatto della Red Bull RB8 Renault utilizzato dalla scuderia inglese a partire dal Gran Premio del Bahrain con la seguente motivazione: “A seguito delle richieste di investigazione da parte di alcuni team e dopo una serie di discussioni tecniche la Federazione ha deciso che l’unica interpretazione legale del regolamento per il punto 3.12.5 delle norme tecniche, deve considerarsi quella che non prevede buchi [o intagli – ndr] lungo tutto il fondo piatto della monoposto.”

Subito dopo le qualifiche della gara monegasca, Ferrari, Mercedes e McLaren, hanno ufficialmente invitato la FIA ad emettere un parere tecnico vincolante sul buco nel fondo della RB8 perchè ritenuto da loro illegale.

La Red Bull Racing dopo questa decisione si vede costretta a modificare il proprio fondo piatto in vista del prossimo Gran Premio del Canada in programma il 10 giugno.

La Federazione ha comunque confermato i risultati e soprattutto le vittorie ottenute dal team di Chris Horner in Bahrain e Monaco con Vettel e Webber.

Chris Horner ha fatto sapere che molto probabilmente il team presenterà ricorso anche se non è ancora ufficiale. Il team principal inglese ha così commentato ai microfoni di Sky Sport F1: “Le regole sono scritte in modo tale da essere aperte a interpretazioni e la nostra interpretazione  è stata accettata dai commissari e dal delegato tecnico Whiting sin dal Bahrain. Penso che questa decisione sia una conseguenza di essere veloci.”

Bavaria City Racing: In pista McLaren e Caterham

Secondo gli organizzatori, Dublino nella giornata di domani sarà invasa da 150.000 spettatori, in occasione della 6° edizione del “Bavaria City Racing”. [nella foto Felipe Massa in occasione dell'edizione disputata a Mosca - ndr]

L'evento motoristico organizzato dall'omonimo produttore di birra olandese avrà come attrazione  principale l'esibizione dei team di Formula Uno McLaren e Caterham, rispettivamente con Jenson Button e Giedo van der Garde. Presenti anche Lewis Hamilton, Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov.

Tra i tanti modelli in pista oltre alle monoposto di Formula Uno saranno impegnate anche la Gp2 con Adam Carroll, le GT2 con tre C8 Spyker Laviolette e l’Aprilia Superbike con Eugene Laverty.

La corsa partirà dal “Convention Centre” per raggiungere il traguardo posto sul ponte del “O'Connell Bridge” passando per alcune delle principali strade della capitale irlandese, tra cui D’Olier Street e Dame Street e costeggiando il Trinity College.

Nico Rosberg mette la freccia su papà Keke

Il pilota della Mercedes, Nico Rosberg, in occasione del prossimo Gran Premio del Canada raggiungerà quota 115 gare disputate in carriera. Un numero davvero speciale per il pilota tedesco, in quanto supererà i 114 Gp in Formula Uno a cui ha partecipato il padre Keke Rosberg, campione del mondo 1982.

Un Gran Premio che Nico vuole disputare da protagonista. Rosberg è infatti il pilota che nelle ultime quattro gare ha ottenuto il maggior numero di punti fra tutti i piloti di Formula Uno e si trova ora a sole 17 punti dal leader Fernando Alonso. Una Mercedes in continuo sviluppo che sogna di rosicchiare a Montreal ulteriori punti agli avversari.

Nico Rosberg è ansioso di scendere in pista il prima possibile: "Sono molto contento di andare in Canada per due motivi. Il primo è rappresentato dalla competitività della nostra monoposto che potrà permetterci di raggiungere un buon risultato. Oltre a ciò, con questo Gran Premio mio padre non potrà più darmi troppi consigli, in quanto diventerò più esperto di lui.”