lunedì 16 aprile 2012

Mercedes rivedrà i piani in Formula Uno?

Sono trascorsi  57 anni dall'affermazione di Juan Manuel Fangio al Gran Premio d’Italia l’11 settembre 1955. Da allora la Mercedes [intesa come costruttore completo di monoposto] non aveva più trionfato. Rosberg in Cina regala alle frecce d’argento un successo storico, il primo dal ritorno in Formula Uno  avvenuto nel 2010.

Proprio il trionfo di Nico congela probabilmente in maniera definitiva, o almeno per quest’anno, le voglie di chi nel Consiglio d’Amministrazione era pronto a chiederne l'uscita dalla Formula Uno a fine 2012, visti i risultati non positivi e gli attriti con Ecclestone.

Bernie sta ridisegnando lo scacchiere della Formula Uno futura, con il rinnovo di un nuovo Patto della Concordia [a cui la Mercedes è contraria a causa delle suddivisioni degli introiti – ndr] e con la quotazione  alla borsa di Singapore del 20% del capitale della CVC Capital Partners [per un valore stimato di 2 miliardi di dollari – ndr], il fondo che dal 2005 gestisce i diritti d’immagine del Circus, coinvolgendo team come Ferrari e Red Bull Racing, ma non quello tedesco.

Premesso ciò è quanto meno curioso mettere in rilievo l'anacronistico contrasto fra l'atteggiamento della FOM (Formula One Management) diretta da Ecclestone, e quello della Federazione Internazionale dell’automobile, diretta da Jean Todt. Da un punto di vista puramente tecnico, infatti, la Mercedes gode di una grande influenza all’interno della FIA.

Charlie Whiting prima [in Australia e Malesia] e il collegio dei commissari sportivi poi [in Cina] hanno decretato la regolarità del sistema dell'F-duct che le Mercedes W03 montano in perfetta sinergia con il funzionamento dell'ala mobile.

Ross Brawn aveva deciso d’inserirla sin dall’inizio nei disegni della monoposto 2012, mentre gli avversari [se vorranno copiare il dispositivo] dovranno trovare il modo di far passare i tubi senza sconvolgere un progetto che non li prevedeva. L'astuto ingegnere di Manchester ha saputo far approvare la complicata soluzione Mercedes, mentre è stato fra quelli in prima fila a far bocciare il correttore di assetto della Lotus che manteneva costante l'altezza da terra della monoposto in fase di frenata.

La sensazione è che stia crescendo il valore politico, oltreché tecnico della Mercedes: i tedeschi hanno l'ambizione di lottare per il mondiale l'anno prossimo. Nonostante la crisi economica, stanno rastrellando nel paddock tecnici e meccanici con proposte finanziariamente molto allettanti.

Basterà tutto questo per rimanere in Formula Uno e vincere il Mondiale?

Bahrain, tra minacce e proteste arriva la Formula Uno

Mancano solamente 6 giorni al Gran Premio del Bahrain e la forza d’opposizione “Al Wefaq” minaccia una settimana di protesta contro il regno sunnita della famiglia reale degli Al Khalifa.

Attenzione particolare per domani [17 aprile – ndr] quando all’aeroporto internazionale di Manama arriveranno i materiali delle squadre e i primi tecnici. In quella sede ci sarà la prima manifestazione. Al momento di scrivere questo articolo solo la Red Bull ha comunicato alla stampa di avere rafforzato il proprio servizio di scorta, mentre dalle altre scuderie tutto tace.

La situazione a Mamana è surreale, appena usciti dall’aeroporto ci sono diversi check point con i militari che controllano il passaggio. Solo nella giornata di ieri oltre 1.000 persone sono state arrestate. Chiaro il messaggio del governo, carcerazione preventiva al fine di evitare scontri e proteste che potrebbero danneggiare l’immagine del Bahrain e della Formula Uno.

La coalizione antigovernativa che chiede libere elezioni e riforme democratiche ha categoricamente escluso delle proteste intorno al circuito di Sakhir, ma il gruppo radicale “Rivoluzione del 14 febbraio” ha indetto tre giorni di collera a partire dal prossimo giovedì per denunciare la morte di 47 persone dall’inizio delle proteste.

Tutte le principali associazioni per i diritti umani hanno aspramente criticato la decisione della Federazione di autorizzare il Gran Premio, già annullato per gli stessi motivi nel 2011.

Un dirigente della FOM, ieri in partenza da Shanghai, ha dichiarato dietro la garanzia dell’anonimato, che la gara può ancora essere cancellata se la situazione nel Paese dovesse aggravarsi.

Indycar 2012: Vittoria di Power, bene Barrichello

Will Power trionfa nella terza gara del campionato Indycar sul circuito di Long Beach. Questa volta però l’australiano ha dovuto faticare e spremere al massimo la sua Penske perchè inseguito a ruota dal rookie Pagenaud sorprendentemente veloce e competitivo per tutta la gara.

La gara inizia col botto quando alla prima curva Newgarden, che partiva secondo, preso dalla foga e anche dall’inesperienza tenta immediatamente un attacco all’esterno di Franchitti che però lo manda a muro dopo un leggero contatto. Subito bandiere gialle e safety car in pista.

Alla ripartenza Franchitti si fa sorprendere da Wilson che va in prima posizione allungando giro dopo il giro. Lo scozzese campione del mondo invece inizia a lamentare cali di potenza al motore e inizia perdere posizioni su posizioni. Al 20° giro l’ex pilota di Formula Uno Bourdais finisce lungo e impatta le gomme. Altro ingresso della safety car.

Wilson in testa si ferma  per il rifornimento. Pagenaud nel ripartire dal suo pit stop tocca  una gomma  del box successivo, solo uno  spavento per il francese. Nella ripartenza è Sato a portarsi in testa sorprendendo Franchitti, entrambi non si sono fermati, mentre nelle retrovie Viso e Tagliani si toccano con il canadese che ha la peggio ma riesce a rientrare ai box effettuare delle riparazioni e ripartire.

Mike Conway viene tamponato da Rubens Barrichello e deve abbandonare la corsa mentre al  giro 23 Marco Andretti decolla sulla vettura di Graham Rahal ma fortunatamente entrambi rimangono illesi ma si devono ritirare. Nello scontro è coinvolta anche Legge. Per la terza volta ecco uscire la vettura di sicurezza.
Poco prima della ripartenza è Dixon costretto al ritiro per motivi tecnici.

La parte centrale della corsa è spettacolare con continui tentativi di sorpasso. In particolare Barrichello Kanaan e Sato spingono forte e risalgono di numerose posizioni. Pagenaud che nel frattempo è passato al comando, spinge con un ritmo impossibile per gli altri piloti, ma il francese deve ancora effettuare la sosta ai box.

Così Will Power comincia a recupare e dopo aver superato il giapponese Sato si porta in seconda posizione aspettando la sosta di Pagenaud. Il francese a pochi giri dal termine rientra cedendo così il comando all’australiano.

Prima della fine della gara si verificano ancora dei contatti. Hunter-Reay attacca Sato per la terza posizione toccandolo e mandandolo in testacoda. Il giapponese perde molte posizioni mentre l’americano giungerà terzo ma nel dopo gara verrà penalizzato. Hinchcliffe 4° all’arrivo ringrazia per il podio conquistato.

All’ultima curva Barrichello viene toccato da Castroneves, causando un ingorgo con le macchine che sopraggiungono costrette a fermarsi. Il pilota del team Penske verrà penalizzato a fine gara.


1PowerPenske
2PagenaudSchmidt
3HinchcliffeAndretti
4KanaanKV
5HildebrandPanther
6Hunter-ReayAndretti
7BriscoePenske
8SatoRahal
9BarrichelloKv
10WilsonCoyne
11JakesCoyne
12VisoKv
13CastronevesPenske
14CarpenterCarpenter
15FranchittiGanassi
16ServiaD&R
17BourdaisDragon
18KimballGanassi
19LeggeDragon