venerdì 20 aprile 2012

Bahrain: Le dichiarazioni dei piloti dopo le prove libere

ROSBERG – P.01: "E' stata una buona giornata. E' bello essere il più veloce con poco carburante, ma sapevamo già che la nostra vettura è competitiva in queste condizioni. Ora dobbiamo analizzare i dati, ma sono molto preoccupato per il surriscaldamento delle gomme"

WEBBER – P.02: “È stata abbastanza dura oggi in pista, nel cercare di far andare tutto per il verso giusto. I pneumatici sono stati un po' una sorpresa. Degradavano subito e senza preavviso, ma credo sia un problema di tutti i piloti. Chi consumerà meno le gomme vincerà la gara.”

VETTEL – P.03: “Abbiamo girato molto e questo è sempre positivo. C'è parecchio caldo ed è anche per questo che i pneumatici soffrono un pò, ma vale per tutti. Penso di non essere tra i favoriti in questo fine settimana, ma restiamo concentrati e daremo il massimo.”

HAMILTON – P.04: “Dal punto di vista delle gomme sarà una vera e propria sfida, il tracciato è bollente e il degrado delle gomme sarà un grosso problema per tutti, ma anche la direzione del vento ha giocato un ruolo enorme oggi. Sarà una sfida difficile, ma siamo tutti nella stessa barca.”

SCHUMACHER – P. 05: "Le gomme sono un grande problema, perchè si consumano davvero rapidamente, ma credo che sia la stessa cosa più o meno per tutti. Probabilmente quando la pista si gommerà le cose andranno meglio, ma sono curioso di vedere quante gomme ci vorranno per finire la gara"

BUTTON – P.06: "Ho avuto una giornata interessante cercando di trovare un equilibrio con entrambi i tipi di mescola. La monoposto si è comportata in modo molto diverso da come è stato nelle prime tre gare, ma io sono fiducioso di risolvere i problemi prima di domani”.

KOBAYASHI – P.07:
“Tecnicamente non abbiamo avuto guai, ma stiamo lottando con le temperature dei pneumatici. I tempi sul giro con le gomme morbide non sembrano male, ma per le qualifiche c’è ancora del lavoro da fare. Valuteremo i dati e vedremo di migliorarci in vista di domani.”

ALONSO – P.08: “Tradizionalmente sono sempre andato bene su questa pista. Il primo giorno del Gran Premio del Bahrain è sempre molto difficile perché le condizioni della pista non sono mai ottimali, soprattutto a causa della sabbia e del vento. Abbiamo cercato di verificare nella maniera migliore il comportamento degli pneumatici: sono gli stessi di Shanghai ma le temperature sono ben diverse. C’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto sul posteriore, per cercare di trovare maggior aderenza”.

GROSJEAN – P.09: In questa stagione finora siamo passati dalle temperature piuttosto fresche dell'Australia al caldo umido della Malesia, dal ragionevole fresco in Cina e poi di nuovo caldo torrido qui in Bahrein. Questa variabilità rende difficile per il team impostare un setup dell’auto, e questa prima giornata è servita a capire il funzionamento della vettura. Ora abbiamo un’idea molto più chiara di come la E20 si comporta e spero che questo porterà ad una buona prestazione nelle qualifiche di domani.Mi sento fiducioso sulle lunghe percorrenze e domani saremo in grado di spingere per ottenere il miglior ritmo sul giro singolo”

PEREZ – P.10: “Per me questa è stata una giornata molto positiva. Sono felice di aver avuto un giorno senza problemi e sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto. Abbiamo imparato molto e abbiamo gestito abbastanza bene il degrado delle gomme al retrotreno, un problema che tutti hanno. Dobbiamo ancora risolvere alcuni problemi di set-up per le qualifiche, ma sono molto fiducioso per domani”

Attacco informatico al sito della Formula Uno

Una frangia di pirati informatici del gruppo “Anonymous”, ha attaccato nel pomeriggio e simultaneamente diversi siti di Formula Uno, compreso quello ufficiale Formula1.com, tramite un attacco DDOS (Distributed Denial of Service).

Oltre allo shut down informatico il gruppo ha diffuso un messagio via web: “Da oltre un anno il popolo del Bahrain sta lottando contro il regime oppressivo del re Hamad bin al Khalifa e della sua famiglia. Ci sono stati omicidi per strada, con gente investita da veicoli, pestati, torturati, colpiti con i gas lacrimogeni, rapiti dalla polizia. Gente che ha visto i loro negozi distrutti dalle forze dell’ordine e  lacrimogeni lanciati dentro le loro case. Il regime continua a negare qualsiasi riforma significativa e a usare tecniche brutali e violente per reprimere le richieste di riforma della popolazione. La situazione dei diritti umani in Bahrain non è semplicemente tragica, ma ogni giorno diventa sempre più drammatica. Il regime di Al Khalifa guadagna ingenti profitti dalla gara e ha annunciato di voler sparare contro gli oppositori nel corso della preparazione della corsa. Chiediamo l’immediato rilasciato di Abdulhadi Alkhawaja, che ha passato più di 70 giorni in sciopero della fame. Non ha commesso alcun crimine ed è stato punito dal regime solo per aver difeso i diritti umani fondamentali. Liberate subito lui e tutti gli altri prigionieri politici in Bahrain. Fermate le torture.”

Intanto, il sito Formula1.com sta lentamente tornando alla normalità, anche se si segnalano ancora dei rallentamenti.

Quando la Formula Uno non rispetta i diritti umani

Il mondo della Formula Uno ha sempre avuto rapporti molto stretti con i Paesi che violano i diritti umani. Secondo il Democracy Index dell'Economist, che ogni anno analizza lo stato della democrazia nel mondo, sono ben tre i regimi autoritari (Cina, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti) che ospitano il Mondiale 2012 e solo otto nazioni presenti nel calendario del Circus possono essere considerate democrazie complete: Australia, Spagna, Canada, Regno Unito, Germania, Belgio, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti d’America.

Quando ci sono di mezzo i soldi la politica passa sempre in secondo piano: basta analizzare la storia della massima competizione automobilistica planetaria per capire che il legame tra le monoposto e le dittature ha radici molto profonde. Già nel 1951 l'ultimo Gran Premio della stagione si tenne nella Spagna franchista: sul circuito cittadino di Pedralbes, a Barcellona, il rettilineo d'arrivo era addirittura intitolato al "Generalísimo".  Lo stesso tracciato ospitò anche una prova nel 1954 mentre dal 1968 al 1975 (anno della morte del Caudillo) si alternarono le piste di Jarama e del Montjuïc.

Nel 1958 la città di Porto ospitò la prima edizione del GP del Portogallo, un Paese governato in modo autoritario da Salazar fino al 1968 e da Caetano fino alla Rivoluzione dei garofani del 1974. Lo stesso tracciato ospitò anche una prova iridata nel 1960 mentre nel 1959 toccò alla pista di Monsanto, vicino a Lisbona.

Decisamente più lunga la relazione tra il Circus e il Sudafrica dell'apartheid. Tra il 1962 e il 1985 si tennero sui tracciati di East London e Kyalami ben 21 corse nonostante le politiche del governo fossero state più volte condannate dalle Nazioni Unite. La segregazione razziale terminò nel 1990 con la liberazione di Nelson Mandela ma è curioso che l'ultimo Gran Premio in questo Paese si sia disputato nel 1993, l'ultimo anno prima del ritorno ufficiale alla democrazia.

Anche la dittatura militare del Brasile, terminata nel 1984, ebbe l'occasione di mostrare al mondo il proprio lato "buono" grazie al Circus. Dal 1973 i circuiti di Interlagos (ancora oggi sede del Mondiale) e Jacarepaguà accolsero i più veloci piloti del mondo.

Il colpo di stato di Videla in Argentina non impedì al Paese sudamericano di continuare ad ospitare il Mondiale di Formula 1. Dal 1977 (l'anno dopo il golpe ai danni di Isabelita Perón) al 1981 Buenos Aires fu sede del campionato del mondo.

Diverso il discorso dell'Ungheria: il circuito dell'Hungaroing debuttò in calendario nel 1986, due anni prima della fine del regime comunista di Kádár, uno dei più "blandi" tra i Paesi appartenenti al Patto di Varsavia. L'iniziativa, in questo caso lodevole, di Bernie Ecclestone permise a Budapest di avvicinarsi al mondo occidentale.

Ecclestone interviene sulla situazione in Bahrain

Bernie Ecclestone è intervenuto per rassicurare sulla situazione in Bahrain subito dopo la conferma che la squadra Force India Mercedes non avrebbe partecipato alla seconda sessione di prove libere (preferendo far rientrare il suo personale in albergo quando ancora il sole non era ancora tramontato).

"Personalmente non vedo particolari pericoli e comunque non posso cancellare io questa gara. La situazione che c'è qui non ha nulla a che fare con noi e con la gara. Abbiamo un accordo per correre qui e noi rispettiamo gli impegni. Solo le autorità sportive locali possono chiedere alla Federazione di cancellare la gara" ha spiegato Bernie alla televisione inglese BBC.

"Ai ragazzi della Force India avevo anche detto che avrebbero potuto avere una scorta armata se la volevano, ma non credo che loro fossero l'obiettivo di qualcuno, anche perchè nessuno degli altri team sembra avere dei problemi" ha aggiunto.

A smentire qualche minuto dopo Bernie ci pensa la Sauber che ha comunicato ai giornalisti che ieri sera alcuni suoi meccanici sono stati aggrediti lungo la strada che porta dal circuito all'albergo della scuderia svizzera. Tanta paura ma per fortuna nessun ferito.

La Force India salta la seconda sessione di prove?

Il team Force India Mercedes potrebbe saltare la seconda sessione di prove libere in programma alle 14 ora locale sul circuito di Sahkir.

Tre membri del team indiano sono tornati in Inghilterra dopo che ieri erano stati attaccati con un lancio di molotv da un gruppo di dissidenti del regime. Fortunamente nessuno è rimasto ferito ma ora altri membri dello staff del team, secondo il canale televisivo BBC, si rifiuterebbero di tornare in albergo dopo il tramonto ecco spiegato il motivo dell’utilizzo delle gomme soft nella prima sessione di prove.

Bernie Ecclestone ha chiamato a rapporto il vice-team principal della Force India, Bob Fernley, durante le prime libere per avere chiarimenti, ma nè prima nè dopo l’incontro la scuderia ha commentato la notizia.

Indycar 2012: Vacilla il posto di Filippi nel team Rahal

La presenza di Luca Filippi [nella foto mentre prova il sedile della vettura americana - ndr] in Indycar doveva iniziare alla 500 Miglia di Indianapolis e poi continuare per tutto il resto della stagione, ma ora non è più così certa. All’origine dei ripensamenti di Bobby Rahal, proprietario del team, è il mancato apporto da parte del pilota italiano delle sponsorizzazioni richieste al momento della stipula del contratto.

La scuderia americana ha dichiarato di essere vicina ad un accordo con Michel Jourdain Jr. per disputare la 500 Miglia di Indianapolis e forse altre gare durante la stagione.

Il pilota messicano, presente ai box quest’anno a St.Petersburg e Long Beach, ha dichiarato di voler tornare nel mondo delle corse a ruote scoperte da cui manca dal 2004. Jourdain ha disputato 152 gare in CART tra il 1996 e il 2004, più tre nella Indy Racing League, tra cui va segnalato un 13° posto finale nella 500 Miglia di Indianapolis del 1996. In CART ha vinto due gare, a Montreal e Milwaukee, nella stagione 2003 con il team di Rahal, con cui corse anche nel 2004.

“Lui è un buon pilota, ma più di ogni altra cosa lui è un bravo ragazzo“
, ha dichiarato Rahal. “L’età non è un problema. E’ più giovane di Franchitti e di Servia, non avrà difficoltà a rientrare nel giro” [contento lui – ndr]

Sauber vicina alla firma con un "main sponsor"?

I rumors nei box a Sahkir sulla Sauber Ferrari stanno aumentando velocemente e nessun personaggio coinvolto nella vicenda smentisce o conferma le dichiarazioni apparse sulla stampa in queste ultime ore

Secondo il giornale “Blick”, il team elvetico, sarebbe prossimo a firmare un contratto con un grosso marchio che diventerebbe anche main sponsor della scuderia, portando un'iniezione di capitali freschi.

“Auto Motor und Sport” si spinge oltre, ed identifica nel colosso delle telecomunicazioni “AT&T” il nome dell’azienda prossima all’accordo. La multinazionale americana l’anno scorso era sponsor della Williams Cosworth.

Un altro rumor che circola nel paddock è un’eventuale sponsorizzazione da parte del miliardario russo Roman Abramovich che vuole promuovere nel mondo il suo club di Premier League, il Chelsea.

Non resta che attendere qualche giorno …