domenica 13 maggio 2012

Spagna, cronaca del Gran Premio

Il pilota venezuelano Pastor Maldonado entra di diritto nella storia della Formula Uno moderna, vincendo il Gran Premio di Spagna 2012. Il primo per il suo Paese natio che non era mai andato oltre il 6° posto di Johnny Ceccotto nel Gran Premio degli Stati Uniti del 1983.

Il pilota di Caracas ha meritato ampiamente il trionfo, affrontando la gara in tutti i suoi 66 giri con intelligenza e maturità. 

Meritato successo per la Williams, che non saliva sul gradino più alto del podio dal Gran Premio del Brasile 2004 quando vinse il colombiano Juan Pablo Montoya.

Alonso ci ha provato facendo una gara eccezionale. Alla partenza riesce a prendere la testa del Gran Premio.  Maldonado al secondo pit stop sfrutta  la possibilità di tornare al comando, mantenendolo fino al traguardo. Terzo gradino sul podio per Kimi Raikkonen che negli utlimi giri riesce ad accodarsi alla Ferrari ma è ormai troppo tardi per un attacco.

La Lotus ha condotto una strana strategia, ma l'efficienza della vettura viene confermata dal quarto posto finale di Romain Grosjean, autore anche del giro più veloce in gara. Gara combattiva ed efficace anche per Kamui Kobayashi, 5° all'arrivo, come pure per Sebastian Vettel che nonostante una sanzione (drive-through) riesce a giungere 6° superando proprio sul finire Nico Rosberg e Lewis Hamilton.

Il pilota McLaren partito ultimo ha saputo essere più produttivo di un Jenson Button non così brillante come in altre situazioni. Lo stesso vale per Mark Webber, giunto dietro a Nico Hulkenberg 10°. Felipe Massa, nonostante un buon avvio di gara è finito 15°, davanti solamente alle Caterham, Marussia e Hrt.

La gara ha visto anche un episodio un po' grossolano, il tamponamento in fondo al rettilineo dei box del tedesco Michael Schumacher al brasiliano Bruno Senna con eliminazione di entrambi, ma nessun intervento della safety-car.

Con questo secondo posto, Alonso va ad affiancare Vettel al vertice della classifica mondiale: entrambi sono a 61 punti. Segue Hamilton a 53, mentre Raikkonen raggiunge il 4° posto con 49, uno in più di Webber.

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