martedì 3 luglio 2012

Polemiche che non si placano. Helmut Marko contro tutti


La Red Bull Racing non ha ancora digerito l’uscita di scena di Sebastian Vettel, in testa dall’inizio al 33 giro, quando un guasto all’alternatore ha messo fine ai sogni di gloria del tedesco. Helmut Marko, ha inizialmente parlato di complotto contro la scuderia austriaca, asserendo che l’ingresso della safety car a causa del contatto avenuto tra Vergne e Kovalainen fosse del tutto immotivato.

Ora a distanza di dieci giorni dalle prime polemiche il consulente speciale del team campione del mondo, ritorna a movimentare gli animi attraverso le colonne del sito online “Motorline”: “Quando si pensa ad un fine settimana di un Gran Premio, agli occhi di un tifoso sembra tutto bello e perfetto ma la realtà è molto diversa. In ogni azione che si compie c’è troppa politica in gioco. Se Martin Whitmarsh, ad esempio, mi augura una buona giornata allora io mi innervosisco e mi chiedo cosa sta succedendo."

"Noi [Red Bull – ndr] diamo molto fastidio, perchè non siamo ne un costruttore di autovetture di serie, ne una scuderia classica con una storia alle spalle in questo sport. Ciò che fa male è che siamo l’unico team, esclusa la Ferrari, ad ever raggiunto un super accordo con Bernie Ecclestone, ma non solo per il budget ma anche per il prestigio. Ciò rende la nostra vita molto difficile al momento nel Circus.”

Affermazioni molto dure, che lasciano trasparire il nervosismo che la Red Bull sta vivendo in questo ultimo periodo a causa anche delle numerose pressioni che la Federazione Internazionale [su stretto consiglio dei team rivali – ndr] sta mettendo sul team di Milton Keynes ispezionando di continuo la RB8. 

L’intervista con il manager austriaco continua: “Alla fine della scorsa stagione la Pirelli ha ricevuto l’ordine da parte della Federazione di rendere la Formula Uno ancora più avvincente. Faccio un esempio. Di solito una gomma si usura in maniera costante, ma con le attuali coperture le mescole sono imprevedibili, un giro stanno lavorando e quello dopo sono letteralmente sulle tele.”

“Per me la causa è una grande differenza qualitativa tra i vari set. Il risultato è che le monoposto che sono semplici nel design [ad esempio la Lotus E20 e la Williams FW34 – ndr] possono raggiungere più facilmente i range dove le gomme lavorano meglio, mentre noi e le scuderie come noi che hanno un progetto complesso, raffinato e tecnologicamente avanzato, fatichiamo ad entrare in quella zona di corretto funzionamento.”

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