sabato 31 marzo 2012

Il caso Massa, cronologia di una crisi profonda

2 novembre 2008, la storia che vi vogliamo raccontare oggi inizia qui. Siamo al Gran Premio del Brasile, ultima tappa della stagione. Felipe Massa e Lewis Hamilton si giocano il tutto per tutto per la conquista del titolo mondiale. Massa pur vincendo una gara dominata, perde ai punti lo scontro con l’inglese che sale sul tetto del mondo. Probabilmente già in quella occasione nella testa di Felipe scatta qualcosa, si rende conto  probabilmente di aver perso il treno che passa una volta sola nella vita e che tutti i piloti sognano di poter prendere.

Il 2009 inizia male, anzi malissimo. Si presenta in Bahrain, 4° tappa del mondiale ancora fermo a 0 punti per colpe un po’ sue e un po’ di una F60 non all’altezza  mentre il leader della classifica Button è a quota 31. Nei Gran Premi a venire Massa dà qualche timido segnale di ripresa che culmina il 12 luglio con il terzo posto nel Gran Premio di Germania, dietro al duo Red Bull di Webber e Vettel.  Al  Gran Premio successivo in Ungheria durante le qualifiche,  succede l’imprevedibile. 
Una molla dal peso di crica 800gr staccatasi dalla Brawn Gp di Rubens Barrichello colpisce il casco di Felipe a circa 220km/h. Portato d’urgenza in elicottero all’Ospedale di Budapest, viene operato e tenuto in coma farmacologico, attaccato per precauzione al respiratore artificiale. La diagnosi è spietata, trauma cranico con frattura ossea nella zona sovraorbitale sinistra senza nessuna lesione cerebrale. Il 2009 agonistico per il brasiliano finisce qui, con 22 punti raccolti nei primi 9 Gran Premi si classificherà 11° a fine anno.

Il 2010 si preannuncia l’anno del riscatto. Il pilota paulista durante la pausa invernale fa dichiarazioni da futuro campione del mondo, promettendo battaglia e vittorie ad ogni Gran Premio. Fisicamente si sente bene ed è consapevole di essersi recuperato al 100% dall’incidente. Ma ahimè le cose non cambiano, concluderà la stagione in 6° posizione a 144 punti, mentre Alonso suo compagno di squadra con 252 punti ha lottato fino all’ultima gara negli Emirati Arabi Uniti con Vettel per il titolo mondiale.

Veniamo al 2011, annus horribilis per antonomasia. Una stagione disputata da comparsa, mai un acuto, mai un podio … mai un’emozione. Sigilla il sesto anno in Ferrari chiudendo in 6° posizione a 118 punti contro i 257 di Alonso, metro di paragone che ormai è sinonimo di profondo imbarazzo.

Il 14 gennaio 2012, con una dichiarazione congiunta pubblicata sul sito della Ferrari da parte di Montezemolo e Domenicali si prova a scuotere il pilota, che quest’anno è in scadenza di contratto: “Il futuro di Massa passa dal presente, la stagione che verrà sarà cruciale per Felipe. Da lui ci aspettiamo una grande reazione.”
Invece l’attuale stagione è iniziata sulla falsariga delle ultime 3, solo che la mancanza di competitività del pilota oltre ad essere in caduta libera è accentuata anche dal talento naturale di Alonso e dalla voglia dei tifosi ferraristi di vedere finalmente due Ferrari lottare contro le migliori scuderie.

Il brasiliano non vince un Gran Premio da 1.245 giorni, ovvero dall’inizio del nostro racconto, dal Gran Premio del Brasile 2008 e non sale sul podio dal Gran Premio d’Italia 2010. La pazienza dei tifosi si è già esaurita dalle prime curve del Gran Premio d’Australia, speriamo che quella di Montezemolo non sia infinita e si decida a dare un taglio netto a questa agonia.

Nessun commento:

Posta un commento